Trattamenti effettuati, progetti realizzati e altre referenze

 

 "Nessun uomo è inutile se allevia il peso di qualcun altro"

Mahatma Gandhi



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1. Un caso di pediofobia (2017)
Due brevi video sul trattamento di una ventenne colpita da pediofobia (fobia nei confronti delle bambole) di media severità.
Il
primo filmato ritrae alcuni istanti di una delle prime sedute. La ragazza, che ha da poco iniziato il trattamento, su mio invito manipola una bambolina del tipo "Barbie": si nota la forte riluttanza a toccare il giocattolo e l'attenzione estrema nel tenerlo a distanza, usando tutta la lunghezza del braccio.
La
seconda registrazione, girata dopo circa due mesi di trattamento, riporta gli attimi finali dell'ultima seduta, a conclusione della quale la giovane letteralmente bacia una bambola (che qualche settimana prima l'avrebbe terrorizzata) e ci gioca: è perfettamente guarita.
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2. Un caso inesistente di carenza linguistica (2015)
Nella tarda estate del 2015, vengo contattato da una coppia di genitori latino-americani in apprensione per il proprio bambino di 7 anni, che frequenta la seconda elementare: alcuni insegnanti hanno lamentato problemi significativi (sic) nella comprensione e nella produzione scritta in lingua italiana. 
Io sono incaricato dalla coppia di esaminare il bimbo e di redigere una relazione tecnica sulla situazione. Quello che segue è uno stralcio di quella stessa relazione, consegnata ai genitori di Augusto il 9 settembre 2015 e da loro girata alla scuola.
“Augusto è un bambino perfettamente bilingue, in grado di parlare e comprendere agevolmente sia l’italiano sia lo spagnolo. Ricercatori ed esperti concordano sul fatto che il bilinguismo precoce costituisca senza dubbio un’esperienza positiva per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale del bambino. Tuttavia è altrettanto chiaro che, nei primi anni di vita, il bilinguismo impone sfide sconosciute ai bimbi monolingui, soprattutto per ciò che attiene all’accuratezza del vocabolario, dal momento che l’apprendimento, il consolidamento e l’uso delle parole con i relativi significati devono attraversare il vaglio di due diversi riscontri lessicali. In altre parole, il bambino bilingue si trova spesso a dover elaborare il linguaggio (sia in ascolto sia in produzione) avendo due repertori lessicali da “consultare” e non uno solo: ciò ne rallenta il lavoro mentale e, talvolta, può confonderlo. Rispetto ai coetanei, tutto questo può inoltre comportare - ma sempre in via assolutamente transitoria – una qualche maggior difficoltà nell’elaborazione del pensiero astratto e nel calcolo aritmetico (…). Questi sono i motivi prevalenti per cui, sulla base degli orientamenti psico-pedagogici più recenti ed aggiornati, è infatti vivamente sconsigliato indurre il bimbo al bilinguismo sin dai primissimi mesi / anni di vita. (…) Va tuttavia ricordato – e ribadito con forza – che tali difficoltà, nella quasi totalità dei casi, rientrano velocemente e in genere, in condizioni normali, risultano già del tutto scomparse al termine del primo ciclo scolastico. Va inoltre aggiunto che le competenze cognitive, emotive e sociali così come le chance di affermazione sociale nella vita adulta risultano in generale per i bilingui più favorevoli. In conclusione: il bambino e poi fanciullo bilingue necessita di una più lenta e lunga fase di takeoff linguistico rispetto ai monolingui, ma gli esiti finali sono pari o migliori (…). Sulla base di quanto sopra esposto, tenuto conto della già segnalata particolarità della condizione di bilinguismo in cui è insediato l’universo comunicativo del piccolo Augusto, è riscontrabile un quadro generale assolutamente nella norma (…): le eventuali lentezze elaborative da parte del bambino si rilevano infatti solo in occasioni performative e formali (come accade a scuola, appunto). Per il resto, Augusto dimostra un’intelligenza viva e dinamica: egli è capace di sognare ad occhi aperti, di fantasticare, di immaginarsi nel futuro, di instaurare buone relazioni con persone ed animali domestici. Si presenta particolarmente abile nel gioco solitario e sociale ma anche astuto nel gioco competitivo. Tutto ciò mi ha convinto dell’inutilità di integrare l’indagine sottoponendolo anche ad un test d’intelligenza.”
Oggi, a distanza di tre anni e mezzo, Augusto frequenta con successo la quinta classe elementare, parla, legge e scrive perfettamente in italiano e in spagnolo, è tra i bambini più popolari ed amati della scuola e, da grande, vuole fare l’avvocato.

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3. Sogno di Bice e sua interpretazione

Sogno 
Bice è in Cile. Ricorda di essere, ad un certo punto, affrontata da due malati simili a zombie, con la pelle incartapecorita e lesionata, che la inseguono. Lei scappa ma dimentica di prendere lo zainetto con i soldi e i documenti dentro. Incontra quindi due ragazzi a cui chiede aiuto: uno dei due rinuncia ad aiutarla, l’altro si prodiga per darle una mano e le indica l’autobus che le consentirà di tornare indietro e, in sicurezza, di recuperare lo zaino. 
Interpretazione 
Il luogo in cui è ambientato il sogno (il Cile), paese molto amato da Bice, raffigura lo scopo che lei si è prefissa da due settimane: sconfiggere la tendenza a bevute compulsive e al frequente consumo di droghe leggere (con conseguenti sballi che le fanno perdere il controllo dei propri comportamenti). Gli zombie rappresentano le conseguenze del consumo di droghe (oltre, forse, ad un riflesso delle figure genitoriali ambedue afflitte dall’alcolismo e, per il padre, dal consumo di droghe leggere). La fuga rispecchia il tentativo da parte di Bice, effettivamente in atto, per sottrarsi a tali dipendenze. Lo zainetto dimenticato simboleggia il suo patrimonio personale, da intendersi come personalità ed identità, che rischia di essere smarrito per sempre. I due giovani rappresentano le persone che, in questa fase della sua vita, le sono state più vicine: l’ex fidanzato (che l’ha appena lasciata) e il sottoscritto, che le indica il mezzo (nel sogno, l’autobus) per recuperare lo zainetto, cioè la propria padronanza di sé. Il sogno, la cui interpretazione è accettata da Bice, è stato fatto dopo che lei, da quasi due settimane, non ha toccato né alcol né droghe.
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4. Sogno di Lorenzo e sua interpretazione

Sogno 

Dopo mesi di angoscia dovuti alla morte della madre, proprio nella notte in cui ricorre l’anniversario della scomparsa, il giovane Lorenzo dorme nella casa da lei ereditata. Non è solo, dal momento che con lui dorme Priscilla che gli è stata vicina nelle difficoltà del lutto e con la quale, da qualche mese, ha una relazione soddisfacente. Ciò che Lorenzo ricorda del sogno è la madre: ha un'acconciatura insolita, indossa un vestito nuovo e sorride, con alle spalle l'ampia vetrata di casa, trasparente e luminosa. Lorenzo avverte inoltre la positiva presenza di persone che forse bisbigliano. Tutt'intorno, luce e colori.
Interpretazione 
Tutto sta andando in modo normale e naturale. La serenità (la luce che traspare dalla vetrata e i colori dell'ambiente) sta riguadagnando posizioni nell’universo emotivo di Lorenzo, troppo a lungo scosso ed agitato da un lutto di difficile elaborazione. In particolare, l’apparizione del dolce fantasma materno, dall'insolita pettinatura, con il vestito nuovo e attorniata da presenze misteriose ma benigne simboleggia l’approvazione che, da un mondo migliore e felice, la signora avrebbe espresso sull'operato del figlio. Lorenzo accetta l’interpretazione e vi si riconosce.



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